Storia dell'azienda

Publié par Luciano Mura le

 

VITTORIO MURA-MAESTRO COLTELLINAIO E CULTORE DELLA POESIA SARDA Scomparso all’età di 80 anni era nato a Santu lussurgiu, provincia di Oristano da una famiglia di fabbri. Da suo padre aveva ereditato l’arte di forgiare il metallo, imparando a piegare la materia al suo innato estro artistico e accostando ai materiali tradizionali (ferro e corna animali) metalli preziosi. Le sue resolzas sono oggetti unici e ricercati sul mercato. Il suo laboratorio è ancora oggi meta di collezionisti e di turisti. Vittorio mura era anche un appassionato cultore di poesia, canto e musica, rigorosamente in “limba” (lingua sarda). Abile suonatore di chitarra sarda e strenuo difensore del canto in re a “sa lussurzesa, aveva iniziato a tali tecniche parecchi giovani del paese. Era inoltre noto, nel cenacolo degli studiosi della letteratura sarda, per aver raccolto e pubblicato le opere di due poeti di Bortigali: Pantaleo Serra e Anna Maria Massidda. Ha inoltre pubblicato un’antologia delle sue poesie “Iscremios De fraile". La tradizione familiare nella lavorazione del coltello, tramandata da cinque generazioni, risale alla prima metà del 1800 ed è ricondotta al capostipite Balloe Mura. Per finire in tempi recenti con Vittorio Mura. Attualmente l'attività è esercitata dai suoi figli: Piero, Luciano e Tonio. Tra i più importanti riconoscimenti conseguiti in manifestazioni di settore si ricordano: il Premio Mariangela Meloni Tanchis di Santu Lussurgiu e la Medaglia d'Oro per il miglior coltello ottenuto nella rassegna di Macomer (NU) nel 1984.


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